Come prometteva il titolo della rassegna cinematografica organizzata dalla Società Dante Alighieri di San Marino e dall’Ambasciata d’Italia in Repubblica – “Non sembiava immagine che tace” – le pellicole proiettate nella suggestiva cornice dei giardini di Viale Antonio Onofri, all’ombra del Montale, non hanno mancato di suscitare nel pubblico un acceso e proficuo confronto, confermando l’eloquentia della settima arte.
Come Dante di fronte ai bassorilievi scolpiti dalla mano di Dio sulle cornici del Purgatorio, sculture in movimento che paiono anticipare profeticamente l’invenzione dei fratelli Lumière, i presenti hanno potuto godere la bellezza e l’esemplarità delle storie quotidiane del belpaese e rivolgere “Sguardi contemporanei” all’”Italia che si racconta”.
Nel corso delle quattro serate, nate su iniziativa di sua Eccellenza l’Ambasciatore Guido Cerboni e del Presidente della Dante Ing. Franco Capicchioni, sono stati presentati ai convenuti, ad ogni serata più numerosi e partecipi, film d’autori italiani che, per motivi di distribuzione, non hanno goduto della diffusione che avrebbero meritato.
Grazie alle puntuali introduzioni della prof.ssa Maria Elena D’Amelio, già ricercatrice e docente di Media Studies, che ha in seguito moderato il dibattito, sono state discusse e analizzate, in un clima informale e amichevole, allietato dall’ospitalità dei padroni di casa – che hanno messo a disposizione la magnifica location e concluso ogni soirée con un rinfresco – le importanti e attuali tematiche sollevate dai titoli proposti.
Si è cominciato mercoledì 25 luglio con “La bella gente” di Ivano De Matteo (2009), tagliente racconto dell’ipocrisia della borghesia radical-chic che mette a nudo senza pietà i limiti e le contraddizioni di un ingenuo idealismo. Mercoledì 8 agosto, con “L’Oriana” (2015), è stato discusso il recente ritratto che Marco Turco ha tratteggiato di Oriana Fallaci, una delle intellettuali italiane più affascinanti e complesse di sempre. Mercoledì 29 agosto, con “La vera leggenda di Tony Vilar” (2006), sono state raccontate – in un mockumentary che mescola musical, Martin Scorsese e viaggio on the road – le vite, i successi e i fallimenti degli emigrati italiani in America, e in particolare la parabola umana del cantante calabrese Antonio Ragusa, che salì in cima alle vette delle classifiche argentine con “Cuando calienta el sol” prima di precipitare per sua volontà nell’anonimato. La rassegna si è conclusa mercoledì 5 settembre con la commedia di Massimo Venier “Generazione 1000 euro” (2008), riflessione di rara leggerezza e altrettanto rara humanitas sulla precarietà economica ed esistenziale dei trentenni di oggi (e non solo).
La Società Dante Alighieri ha dichiarato la più viva soddisfazione per la fruttuosa sinergia intessuta con l’Ambasciata, che ha permesso di dare vita a un format estivo che potrebbe diventare il degno completamento degli appuntamenti dell’Associazione.