Dal 10 settembre Dante è cittadino onorario anche a San Marino. Un Parco è stato intitolato al suo nome con una targa che ricorda ai sammarinesi e ai turisti questo evento, nei termini seguenti:
Parco Dante Alighieri
Sommo Poeta, Maestro ed Esule per la Libertà
L’intitolazione è avvenuta alla presenza dei Capitani Reggenti, dell’Ambasciatore d’Italia, Sergio Mercuri, di alcuni Segretari di Stato, del Vescovo, mons. Andrea Turazzi, del presidente all’Associazione Dante Alighieri, Franco Capicchioni, del Capitano di Castello di Serravalle, Roberto Ercolani, di alcuni altri Capitani di Castello, dell’autore del progetto, Renato Di Nubila, e di un folto gruppo di partecipanti.
Dopo le note degli Inni nazionali della Repubblica di San Marino e dell’Italia, i Capitani Reggenti Gian Carlo Venturini e Marco Nicolini hanno scoperto la targa, tra l’applauso entusiastico e convinto dei numerosi presenti. E stato un momento di buona emozione e, per certi aspetti, di sano orgoglio per San Marino per aver dato, finalmente, ospitalità al “poeta universale” onorato ormai in tutto il mondo.
Un gesto significativo – a conclusione della cerimonia – è stata la donazione all’Ecc.ma Camera, per volontà della società Imago con interventi della dott.ssa Barbara Bertoni e dell’Ambasciatrice Maria Giovanna Fadiga Mercuri, della copia facsimilare della Divina Commedia Gradenighiana, del XIV secolo, conservata presso la Biblioteca Gambalunga di Rimini.
La cerimonia è stata preceduta nel primo pomeriggio da un Convegno di presentazione, durante il quale sono state illustrate le motivazioni della scelta dell’intitolazione, anche se Dante, nei circa 20 anni di contatti con la Romagna, nel suo lungo pellegrinare non sarebbe mai stato sul Titano, da “esule pensoso… in dolorosa povertà”.
Il prof. Renato Di Nubila ha illustrato i motivi e gli aspetti dell’attualità di Dante, soffermandosi sul suo profondo attaccamento alla “libertà”, per la quale ha lottato, pagando di persona con anni precari di esilio. Motivo che ben richiama la tradizione sammarinese come “Antica terra della Libertà” e della “Perpetua Libertas”. Il relatore ha poi ricordato un altro aspetto dantesco: ”La comunicazione, come dovere morale e diritto di tutti”.
Il Vescovo, mons. Turazzi ha richiamato alcuni passaggi della ricca Lettera Apostolica di Papa Francesco su Dante:”Candor Lucis Aeternae” e ha sottolineato l’impronta “tutta cristiana” dell’opera dantesca, in sintonia con una laicità rispettosa e matura del Sommo Poeta.
Un momento di significativo e doveroso omaggio a Fra’ Giovanni Bertoldi è stata la Lectura Dantis di alcune terzine della Divina Commedia, tradotte in latino dall’autore serravallese e declamate dalle prof.sse Laura Tiberi e Valeria Martini.
Il Presidente dell’Associazione Dante Alighieri di San Marino, ing. Franco Capicchioni, ha poi tracciato alcune conclusioni, richiamando i suggerimenti dei relatori e sottolineando come l’importanza di alcuni
gesti, quale l’intitolazione, contribuiscano a “fare memoria”, per non accontentarsi di ricordi solo consolatori ed emozionali, ma per elevarsi a memoria attiva sempre fondamentale nelle nuove generazioni in una sfida della modernità. Per cui occorre incoraggiare il ricordo e lo studio di Dante anche fuori dalle aule scolastiche; questo è l’impegno focale dell’Associazione Dante Alighieri, che dalla sua costituzione è impegnata a realizzare eventi, sottolineando, in un profondo legame fra storia, memoria e futuro, il valore universale della cultura, da sempre elemento fondativo dell’identità culturale di un Paese.
Non è sfuggita a nessuno la proposta avanzata dal Segretario al Territorio, Stefano Canti, per istituire una Giornata Dantesca, ogni 10 settembre, come opportunità di educazione permanente di giovani e di adulti sui tanti temi danteschi e proprio negli spazi del Parco Dante Alighieri.
La giornata si è conclusa con un “brindisi” ed una “cena”, organizzata in serata dalla Giunta di Serravalle, in un clima festoso, intenso e di forte condivisione dell’evento della giornata. Durante la cena alcuni interventi culturali di recitazione e di drammatizzazione dantesca, con Maurizio Gobbi, Ettore Pazzini, Mauro Granaroli, che hanno piacevolmente intrattenuto i molti partecipanti.
Nel 7° centenario dalla morte di Dante il castello di Serravalle è stato protagonista di un avvenimento culturale di forte rilievo nel quale storia e memoria, realtà e ideali si sono intrecciati in una sintesi di eccezionale bellezza, volta a costruire con solide basi il nostro futuro.